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Palazzo della Cancelleria

Ultima modifica 28 febbraio 2022

Ubicazione

Salita Commendatore - Ragusa Ibla (quartiere degli Archi)

Descrizione

Il palazzo venne edificato dalla famiglia Nicastro, nella prima metà del XVIII secolo, ma subì successivamente delle modifiche, come indicano, il timpano recante la data 1760, che non è in asse con il sottostante prospetto, e le differenze stilistiche tra il portale e la grande tribuna della facciata principale. Acquistata dal Comune, nella seconda metà del XIX secolo, divenne sede della Cancelleria comunale e da essa ha preso il nome.

Il prospetto principale si affaccia su una piazzetta in cui confluiscono due diramazioni della lunga scalinata, che anticamente, era l'unica via di comunicazione tra il quartiere inferiore e quello superiore della città di Ragusa. Due alte lesene racchiudono lo spazio in cui troneggia la grande tribuna, l'elemento di maggior pregio della costruzione. Il balcone è sorretto da cinque enormi mensole, di sapore ancora seicentesco, che disegnano tre grandi volute, dietro la panciuta ringhiera in ferro battuto. L'apertura è incorniciata da due lesene con volti di cherubini è sormontata da un timpano dalle linee spezzate. Il sottostante portale d'ingresso che probabilmente venne aggiunto in un epoca successiva, male si raccorda all'insieme e, con le sue linee fortemente aggettanti fuoriesce dallo spazio scandito dalle due lesene laterali. Il prospetto laterale, molto più unitario, è anch'esso delimitato da alte lesene, ed ospita due finestroni raccordati con una cornice mistilinea con i balconi del primo piano. Questi sono di dimensione più contenute, rispetto alla tribuna principale ma ne ripetono il motivo seicentesco nelle mensole, a due sole volute. Assieme alla chiesa dell'Itria ed al sottostante palazzo Cosentini il palazzo costituisce certamente il complesso barocco più importante della città.

(Testi e immagini dal libro: "I Monumenti del Tardo Barocco di Ragusa" per gentile concessione della T.N.G. srl - NONSOLOGRAFICA. 
Foto di Francesco e Stefano Blancato, testi di Giuseppe Antoci)
Ne è vietata la riproduzione sistematica, anche parziale, con qualsiasi mezzo.

Il restauro

Il palazzo sarà oggetto di un restauro generale grazie a un finanziamento ministeriale del Fondo Cultura intercettato dall'Amministrazione. Dei 6 progetti ammessi a finanziamento, quello del Comune di Ragusa (realizzato dai nostri uffici nel 2014) si è infatti classificato primo, ottenendo oltre un terzo delle risorse disponibili per le due isole (1.000.000 € su 2.811.000 € messi a disposizione per la Sicilia e la Sardegna). Il Comune integrerà le somme ricevute con 350.000 €, essendo il cofinanziamento un requisito necessario per l’accesso al bando.